Parte seconda 115. Perché la pittura non può mai parere spiccata come le cose naturali
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/114. Come nelle cose piccole non s'intendono gli errori come nelle grandi
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/116. Perché i capitoli delle figure l'uno sopra l'altro è opra da fuggire
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1 giugno 2008
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Pittura
<dc:title> Trattato della Pittura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Leonardo da Vinci</dc:creator><dc:date>XVI secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_seconda/115._Perch%C3%A9_la_pittura_non_pu%C3%B2_mai_parere_spiccata_come_le_cose_naturali&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20110421113330</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_seconda/115._Perch%C3%A9_la_pittura_non_pu%C3%B2_mai_parere_spiccata_come_le_cose_naturali&oldid=-20110421113330
Trattato della Pittura - Parte seconda 115. Perché la pittura non può mai parere spiccata come le cose naturali Leonardo da VinciXVI secolo
I pittori spesse volte cadono in disperazione del loro imitare il naturale, vedendo le loro pitture non aver quel rilievo e quella vivacità che hanno le cose vedute nello specchio, allegando aver essi colori che per chiarezza e per oscurità di gran lunga avanzano la qualità de’ lumi ed ombre della cosa veduta nello specchio, accusando in questo caso la loro ignoranza e non la ragione, perché non la conoscono. Impossibile è che la cosa dipinta apparisca di tal rilievo, che si assomigli alla cosa dello specchio, benché l’una e l’altra sia su una superficie, salvo se fosse veduta con un solo occhio; e la ragione si è che i due occhi che vedono una cosa dopo l’altra, come ab che vedono mn; n non può occupare interamente m, perché la base delle linee visuali è sí larga, che vede il corpo secondo dopo il primo. Ma se chiudi un occhio, come s, il corpo f occuperà k, perché la linea visuale nasce in un sol punto, e fa base nel primo corpo; onde il secondo di pari grandezza non sarà visto.