Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte sesta - Degli alberi e delle verdure/857. Delle ombre e lumi e loro grandezze nelle foglie
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte sesta - Degli alberi e delle verdure/859. Ricordo delle piante al pittore
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1 giugno 2008
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Pittura
<dc:title> Trattato della Pittura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Leonardo da Vinci</dc:creator><dc:date>XVI secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_sesta_-_Degli_alberi_e_delle_verdure/858._Dell%27illuminazione_delle_piante&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20110421124113</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_sesta_-_Degli_alberi_e_delle_verdure/858._Dell%27illuminazione_delle_piante&oldid=-20110421124113
Nella situazione dell’occhio, il quale vede illuminata quella parte delle piante che veggono il luminoso, mai sarà veduta illuminata l’una pianta come l’altra. Provasi, e sia l’occhio c che vede le due piante b d, le quali sono illuminate dal sole a; dico che tale occhio c non vedrà i lumi essere della medesima proporzione alla sua ombra nell’un albero come nell’altro, imperocché quell’albero ch’è piú vicino al sole si dimostrerà di tanto piú ombroso che quello che n’è piú remoto, quanto l’un albero sarà piú vicino al concorso de’ raggi solari che vengono all’occhio, che l’altro. Vedi che dell’albero d non si vede dall’occhio c altro che l’ombra e dal medesimo occhio c si vede l’albero b mezzo illuminato e mezz’ombrato.