Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/296. De' movimenti dell'uomo e d'altri animali
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Leonardo da Vinci - Trattato della Pittura (XVI secolo)
Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
296. De' movimenti dell'uomo e d'altri animali
296. De' movimenti dell'uomo e d'altri animali
I movimenti dell’uomo sopra un medesimo accidente sono infinitamente varî in se medesimi. Provasi cosí: sia che uno dia una percussione sopra qualche obietto; dico che tale percussione è in due disposizioni, cioè, o ch’egli è in alzare la cosa, che deve discendere alla creazione della percussione, o ch’egli è nel moto, che discende. O sia l’uno, o sia l’altro modo, qui non si negherà che il moto non sia fatto in ispazio, e che lo spazio non sia quantità continua, e che ogni quantità continua non sia divisibile in infinito. Adunque è concluso: ogni moto della cosa che discende è variabile in infinito.