Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/365. Come le mani e le braccia in tutte le loro operazioni hanno da dimostrare l'intenzione del loro motore il piú che si può

Da Wikisource.
Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
365. Come le mani e le braccia in tutte le loro operazioni hanno da dimostrare l'intenzione del loro motore il piú che si può

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/364. Come la figura non sarà laudabile s'essa non mostra la passione dell'animo Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/366. De' moti appropriati alla mente del mobile IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
365. Come le mani e le braccia in tutte le loro operazioni hanno da dimostrare l'intenzione del loro motore il piú che si può
Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra - 364. Come la figura non sarà laudabile s'essa non mostra la passione dell'animo Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra - 366. De' moti appropriati alla mente del mobile

Le mani e le braccia in tutte le operazioni hanno da dimostrare l’intenzione del loro motore quanto sarà possibile, perché con quelle, chi ha affezionato giudizio, si accompagna gl’intenti mentali in tutti i suoi movimenti. E sempre i bravi oratori, quando vogliono persuadere agli uditori qualche cosa, accompagnano le mani e le braccia con le loro parole, benché alcuni insensati non si curino di tale ornamento, e paiano nel loro tribunale statue di legno, per la bocca delle quali passi per condotto la voce di alcun uomo che sia nascosto in tal tribunale. E questa tale usanza è gran difetto ne’ vivi, e molto piú nelle figure finte, le quali, se non sono aiutate dal loro creatore con atti pronti ed accomodati all’intenzione che tu fingi essere in tal figura, allora essa figura sarà giudicata due volte morta, cioè morta perché essa non è viva, e morta nella sua azione. Ma per tornare al nostro intento, qui di sotto si figurerà e dirà di piú accidenti, cioè del moto dell’irato, del dolore, della paura, dello spavento subito, del pianto, della fuga, del desiderio, del comandare, della pigrizia e della sollecitudine, e simili.1



Note

  1. Nota nel codice: "Ma nota, lettore, che ancoraché messer Leonardo prometta di trattare di tutti i sopradetti accidenti, che per questo non ne parla, come io credo, per smenticanza, o per qualche altro disturbo, come si può vedere all’originale, che dietro a questo capitolo scrive l’argomento di un altro senza il suo capitolo, ed è il seguente: Del figurare l’irato ed in quante parti si divida tale accidente."