Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/388. Ponderazione de' corpi che non si muovono
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/387. Perché quello che vuol ficcare tirando il ferro in terra, alza la gamba opposita incurvata
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/389. Dell'uomo che posa sopra i suoi due piedi, che dà di sé piú peso all'uno che all'altro
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1 giugno 2008
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Pittura
<dc:title> Trattato della Pittura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Leonardo da Vinci</dc:creator><dc:date>XVI secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_terza_-_De%27_vari_accidenti_e_movimenti_dell%27uomo_e_proporzione_di_membra/388._Ponderazione_de%27_corpi_che_non_si_muovono&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20110421124752</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_terza_-_De%27_vari_accidenti_e_movimenti_dell%27uomo_e_proporzione_di_membra/388._Ponderazione_de%27_corpi_che_non_si_muovono&oldid=-20110421124752
Le ponderazioni ovvero bilichi degli uomini si dividono in due parti, cioè semplice e composto. Bilicazione semplice è quella che è fatta dall’uomo sopra i suoi piedi immobili, sui quali esso uomo, aprendo le braccia con diverse distanze dal suo mezzo, o chinandosi stando sopra uno o i due piedi, sempre il centro della sua gravità sta per linea perpendicolare sopra il centro d’esso piede che posa; e se posa sopra i due piedi egualmente, allora il peso dell’uomo avrà il suo centro perpendicolare nel mezzo della linea che misura lo spazio interposto infra i centri d’essi piedi.
Il bilico composto s’intende esser quello che fa un uomo che sostiene sopra di sé un peso per diversi moti; com’è nel figurare Ercole che scoppia Anteo, il quale, sospendendolo da terra infra il petto e le braccia, che tu gli faccia tanto la sua figura di dietro alla linea centrale de’ suoi piedi, quanto Anteo ha il centro della sua gravità dinanzi ai medesimi piedi.