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Trento e suoi contorni. Guida del viaggiatore/Appendice/Fonti minerali

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Fonti minerali

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FONTI MINERALI




Questo paese fu favorito dalla natura di parecchie acque medicinali delle quali molti approfittano nell’estiva stagione, e pel credito e vantaggi ottenuti sono conosciute anche in paesi discosti. Gli infermi e convalescenti d’ogni classe che si ricoverano negli stabilimenti vicini alle fonti, oltre d’essere confortati dall’aria purissima ed elastica de’ monti, trovano tutte le convenienze suggerite dall’arte salutare, non che tutte le agiatezze che giovano a ricreare la vita. Portandosi ne’ luoghi ove sgorgano le preziose vene delle acque medicinali si offre la bella occasione di visitare le arcadiche valli del Trentino, amenissime tutte, e popolate da ospitali abitanti. In questo incontro visiterebbero la valle del Noce, un superbo altipiano sparso di numerose ville, d’incantevoli scene, e di pittoreschi castellotti fra i quali il maestoso castello dei conti di Tono che signoreggia la romantica valle. Nè meno piacevole è la valle di Fiemme vestita di ridenti praterie, di folti boschi, di puliti paesi, fra i quali primeggia l’allegra e grossa borgata di Cavalese.

Le acque medicinali del Trentino sono le seguenti, che dividiamo in quattro classi:

I. Acque acidulo-salino-ferruginose alle quali appartengono le fonti vecchia e nuova di Rabbi, l’acqua [p. 171 modifica]della fonte vecchia di Pejo, e quella pure del Prato o di S. Camillo di Pejo.

II. Acque salino-ferruginose, come quella di Cavelonte nella valle di Fiemme, della Caverna dell’Ocra presso Levico, e di Vetriolo sopra Levico.

III. Acque saline (calcaree magnesiane) come quella di Pontara nella valle di Fiemme, e di Carano nella medesima valle.

IV. Acqua semitermale, come quella di Comano nelle Giudicarie esteriori.

A queste possiamo aggiungere l’acqua recentemente scoperta, che stilla dalle rupi di Tesobo situato a ponente di Roncegno, molto satura di sali arsenicali, non dosata ancora, ma della quale si sta apparecchiando l’analisi.

Le fonti sopraccennate furono accuratamente analizzate dai più esperti chimici d’Italia, e presso i farmacisti di Trento si conservano le dotte memorie che giovano a far conoscere il merito delle fonti, e in quali infermità sieno suggerite.