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Vangeli apocrifi/I vangeli dell'infanzia del Signore/Lo Pseudo Matteo/Prologo

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I vangeli dell'infanzia del Signore - Lo Pseudo Matteo I vangeli dell'infanzia del Signore - Parte prima
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A.

Al dilettissimo lor fratello Girolamo, prete, i vescovi Cromazio ed Eliodoro1, salute nel Signore.

La nascita di Maria Vergine e la natività e l’infanzia del Signor Gesù Cristo le leggiamo ne’ libri apocrifi. Ma notando in questi molti passi contrari alla nostra fede, stimiamo di dover rigettare ogni cosa per non dare, con l’occasione di Cristo, una gioia all’anticristo. Or mentre facevano tali considerazioni, i santi uomini Parmenio e Virino2 son sorti a dire che la santità tua aveva trovato il volume ebraico scritto dalla mano del beatissimo evangelista Matteo, nel quale era descritta la nascita della vergine e madre e l’infanzia del nostro salvatore. E però, facendo appello alla tua carità in nome dello stesso Signor nostro Gesù Cristo, ti preghiamo di voler tradurre quel volume3 dall’ebraico in lingua latina, non tanto per conoscere gl’insigni fatti di Cristo, quanto per eliminare l’astuzia degli eretici, i quali a stabilire una perversa dottrina han mescolato le loro menzogne alla santa natività di Cristo, cercando di nasconder con la dolcezza della (sua) vita l’amarezza della [p. 155 modifica](sua) morte. Sarà opera pertanto della tua purissima carità di esaudire la preghiera de’ tuoi fratelli, o di fare avere ai vescovi, esigenti da te un debito di carità, quel che tu crederai opportuno.

Sta bene nel Signore e prega per noi.

B

Ai santi e beatissimi vescovi Cromazio ed Eliodoro, Girolamo, meschino servo di Cristo, salute nel Signore. Chi scava un terreno aurifero, non afferra subito ogni cosa che la fossa squarciata butta fuori; ma prima che il vibrante piccone sia ritirato grave del fulgente metallo, e’ bada a smuovere e rivolger le zolle, e non ancor colmato di guadagni si nutre di speranza. Ardita impresa mi s’impone, poiché la vostra beatitudine mi comanda (di pubblicare) ciò che neppure lo stesso apostolo ed evangelista San Matteo volle scrivere in palese. Se infatti non si fosse trattato di cosa piuttosto segreta l’avrebbe certo aggiunta al vangelo ch’egli pubblicò. Ma scrisse invece questo libretto sigillandolo con caratteri ebraici, né l’ha pubblicato sin qui; sicché l’autografo ebraico è tenuto da uomini religiosissimi, che via via l’han ricevuto da’ loro predecessori. E poiché il libro stesso non l’han mai dato a tradurre a nessuno, e il suo testo l’han trasmesso in varie forme, è accaduto così che questo libro, pubblicato da un discepolo di Manicheo di nome Leucio, che ha composto anche falsi atti degli apostoli4, ha offerto materia non già all’edificazione, ma alla rovina, ed è stato provato in un sinodo esser tale, che giustamente le orecchie della Chiesa debban restargli chiuse5.

Cessino ora i morsi de’ latranti (nemici), poiché non aggiungiamo già quest’opuscolo alle scritture canoniche; ma, a mettere a nudo la fallacia dell’eresia, traduciamo lo scritto (genuino) dell’apostolo ed evangelista. E in quest’opera obbediamo a un tempo al comando di pii vescovi e ci opponiamo ad empi eretici. È l’amor di Cristo cui diamo sfogo, e vogliam credere che ci aiuteranno con le loro orazioni quei che per il nostro atto d’ubbidienza avran potuto accostarsi alla santa infanzia del nostro Salvatore.

fine del prologo

Note

  1. Cromazio era vescovo di Aquileia, ed Eliodoro di Altino, città veneta vicina ad Aquileia. Erano amici e corrispondenti di San Girolamo, che dedicò loro parecchie delle sue versioni dell’A. Testamento e (a Cromazio) il commentario su Habacuc. C’è pervenuta anche un’«epistola Chromatii et Heliodori ad Hieronymum de opere Martyrologii colligendo huiusque ad illos responsoria quam utramque Baronius in disputatione Martyrologio Romano praemissa p. XI sgg. descripsit et spuriam esse demonstravit», (Thilo).
  2. Storicamente ignoti.
  3. Il lat. eum dovrebbe spiegarsi «quell’autore» cioè Matteo; salvo che non debba sottintendersi librum, sostituito mentalmente al sinonimo volumen usato sopra.
  4. Vedi sopra il catalogo Gelasiano.
  5. Il Michel intende invece: «et le livre sous cette forme a été approuvé par un synode à la voix duquel l’Église a bien fait de rester sourde». Ci sembra difficile piegare il latino a tal senso.