Viaggio in Dalmazia/Del Contado di Traù/2. Di Bossiglina, e della Penisola Illide

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2. Di Bossiglina, e della Penisola Illide

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2. Di Bossiglina, e della Penisola Illide
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§. 2. Di Bossiglina, e della Penisola Illide.

Poche miglia oltre le descritte rovine trovasi il casale di Vinischie vicino al Porto Mandola, dove in altri tempi fu scavata una minera di Pissasfalto, della quale non mi fu possibile aver un qualche saggio. Avanzando verso Traù s’incontra la Villa di Bossiglina, nella di cui denominazione il Lucio si credette di veder chiaro la corruzione del nome de’ Bulini. Egli arrischiò di fissare ben angusti confini alla Penisola [p. 4 modifica]Hyllis lasciandosi condurre da questa congettura etimologica, da che, se i Bulini abitavano in quel sito, non resta pegl’Illi altro luogo se non se il piccolo tratto di paese conosciuto da’ vecchi Geografi sotto il nome di Promontorium Diomedis, che sporge in mare fra l’Isoletta di Rogosniza, e la Villa di Bossiglina, Feudo del Vescovado di Traù. L’estensione dell’Hyllis, non sarebbe più di dodici miglia, da una punta all’altra, nè più di cinque miglia nella sua maggiore larghezza; misure, che non sembrano convenire alla descrizione, che ce ne à lasciata Scimno Chio, chiamandola gran Penisola, e dicendo, ch’era creduta uguale al Peloponneso. Delle quindici Città, che dovrebbono esservi state, non ci resta vestigio; e quindici Città avrebbono pur occupato buona parte di quella ristretta superficie! Ecco il tratto dell’antico Geografo. „A questi (cioè a’ Liburni) è congiunta la Nazione de’ Bulini. Indi trovasi la gran Penisola Illica, creduta uguale al Peloponneso; in essa dicono esservi quindici Città, nelle quali abitano gl’Illi, che sono Greci d’origine, imperocchè loro Fondatore fu Illo figlio d’Ercole. Imbarbarirono poi costoro coll’andare del tempo, per quanto si dice, nel mescolarsi con altre Nazioni1.“

Potrebbe per avventura sembrare più atto a contenere tante Città il tratto di paese, che stendesi fra le foci del Fiume Tizio (ch’è stato fissato mai sempre per confine della Liburnia) e quelle del Tiluro, la di cui espansione s’avvicina un poco più a quella del Peloponneso, e racchiude le belle campagne di Knin, di [p. 5 modifica]Petrovopoglie, di Scign, e la contrada, che stendesi intorno alle rovine sepolte di Promona, ch’era ancora il centro delle abitazioni degli Illirj propriamente detti al tempo di Augusto. Fu anche dato il nome dell’Illide alla Penisola montuosa di Sabbioncello, che prolungasi in mare fra le foci del Fiume Narenta, e l’Isola di Curzola; ma gli Autori, che così opinarono, non aveano ben esaminato le descrizioni, che se ne trovano presso gli antichi Geografi, differentissime da quanto a Sabbioncello può convenire.

Comunque siasi dell’antica loro origine, gli abitanti di Bossiglina sono a’ giorni nostri così poveri, che non di raro trovansi in necessità di macinar le radici dell’Asfodelo, e farne un pessimo pane, che deve contribuire di molto a mantenervi colla fiacchezza delle forze lo squallore, e la miseria. Le malattie costantemente prodotte da questa malefica radice sono il dolore di stomaco, e l’uscita di sangue. Io non posso abbastanza stupire, che i posseditori de’ terreni, e i Feudatarj della Dalmazia badino generalmente sì poco alla sussistenza de’ coloni, i quali ànno pur gran bisogno, che vi sia chi pensi per loro. La piantagione dei Castagni, spezie d’albero, che non si trova assolutamente in veruna parte della Provincia, e che converrebbe moltissimo alle montagne interne, sarebbe salutare pei poveri. Gioverebbe anche ad essi l’uso delle Patate, delle quali si pascerebbono certamente più volontieri, che di radici d’Aro, e d’Asfodelo, o di bacche di Ginepro cotte, cibi pur troppo usati negli anni di scarsezza da molte, e molte miserabili popolazioni dell’Isole, e del litorale. Voi sapete quanto alla Patria vostra sieno state utili le Patate, che ànno preso il luogo del cattivo pane, cui mangiavano particolarmente nelle povere contrade della Dalecarlia gli squallidi contadini, ne’ tempi di carestia. [p. 6 modifica]

Le Lane di Bossiglina si distinguono da quelle de’ vicini luoghi per la loro buona qualità; e questa prerogativa è probabilmente la conseguenza dell’attenzione d’alcuno de’ passati Vescovi, che avrà voluto migliorarvi le razze delle pecore, col trarne d’Italia. V’à ogni ragion di sperare dall’umanità, e lumi dell’ottimo Prelato Monsignore Antonio Miocevich, che attualmente copre con sommo lustro la Sede di Traù, qualche maggior benfizio a que’ poveri Vassalli.

Dopo Bossiglina costeggiando il mare trovasi la Villa di Seghetto, circondata da ben coltivata campagna, che s’innalza ascendendo verso i monti, ed offre in ogni stagione a’ naviganti uno spettacolo ridente pella quantità d’ulivi ond’è ricoperta. Da questa Villa a Traù si va per un cammino piano non discosto dal mare.

  1. Scymn. Chius inter Geograph. min. Hudson, v. 403. & seqq.