Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/154

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di me aprivano i piccoli occhi azzurri con la pupilla bianca raggiante.

Baldo fece un mazzolino piccolo e stretto come un solo fiore, e lo offrì alla futura monaca: ella se lo accostò al viso e, per esprimere bene la sua gratitudine, disse:

— Lo metterò assieme con l’uovo dipinto. Ce l’ho ancora, sai.


Ai primi di giugno Gina diede sottovoce alla suocera una notizia che in breve si propalò nella famiglia.

— La Gina è incinta.

Annalena lo diceva ad alta voce, ascoltando il suono delle sue parole. Come un’eco, dentro, le ripeteva a lei stessa, queste parole, e la richiamava da una specie di sonnolenza che, da qualche giorno, le velava la mente.

Forse era effetto del caldo improvviso che assopiva anche le cose intorno: non un alito di vento le scuoteva, e dalla terra gonfia di vegetazione esalava un calore profumato che dava alla testa.

Una sera di afa, mentre il vecchio Dio-