Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/185

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tirò indietro, ed un senso di disperazione la spinse a fuggire fuori, nell’aia, fra i bambini e le bestie, come per ritrovare fra essi un soffio di salute e di speranza.

L’uomo però dovette riflettere, e impaurirsi a sua volta, di essere cacciato via davvero, perchè per il resto del tempo che rimase dai Bilsini si mostrò calmo, quasi gioviale: e nell’andarsene promise che la domenica seguente sarebbe tornato con la sua Lia.


Giusto per quella prima domenica di ottobre si aspettava il ritorno di Pietro. Gli fu preparato il letto in una stanza terrena che dava sull'ingresso, e la madre gli smacchiò e stirò il vestito da borghese.

Il ritorno di lui la preoccupava, riguardo ad Urbano Giannini. Istintivo e malizioso, Pietro si sarebbe certamente accorto del segreto che guidava l’uomo e rodeva lei come un tarlo invisibile: ed ella non sapeva come il figlio li avrebbe giudicati: forse profittandone per conto suo, in un modo o nell’altro, come, del resto, pure ignari o benevoli, ne profittavano gli altri.