Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/201

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e le mani in tasca, aggiunse con arroganza: — sicuro: e adesso mi riposo.

— E va bene! — esclamò Baldo con accento minaccioso. — Dio vede tutto.

Poichè egli adesso diveniva, a volte, quasi aggressivo. Sentiva per istinto che le cose non andavano bene, intorno a lui, e non potendo far altro profetizzava il castigo di Dio.

Nonostante la sorveglianza della madre, Bardo però si sentiva felice e sicuro di sè: lo stare seduto, senza far niente, nel fresco dell’ingresso, il vedere le gambe agili ed i piccoli piedi lucenti d’Isabella, il sentire l’odore dei polli cucinati dalla madre, gli davano una gioia piena e saporita. E non fece che rallegrarsi maggiormente quando fra l’oro dell’aia vide avanzarsi la figura grottesca di Pinon.

Ben venga Pinon! Egli accorre sempre, come un corvo, quando si sente odore di mangiare, e, se porta cattive notizie del prossimo, reca pure fortuna.

— Bravo, Pinon! Chi è crepato, nel mondo?

Anche Annalena accorse, d’istinto, come se il mendicante portasse per lei un segreto messaggio: ed egli infatti corrispose alla sua premura con un sorriso diretto