Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/29

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— Ma se la messa è alle sei! Ci saranno le vecchie centenarie. Va là, caro fratello, è meglio che vieni nel campo verso il fosso.

Era Giovanni che parlava, con accento serio, ed a lui era difficile replicare: unica vendetta di Bardo fu quella di scolare tutta per sè la bottiglia di vino che doveva dividere col fratello.

Poi fu la volta di Osca. Dopo aver servito i bambini, che teneva uno per parte ben stretti a sè, sbirciò la moglie e fu contento nel vederla per niente stanca dopo la lunga giornata di fatica. Ella non sedeva a tavola: aveva abilmente preparato la frittata, e adesso la deponeva sulla mensa, entro un largo vassoio turchino, grande e gialla come la luna piena sorgente. Col coltello affilato che le serviva per tutti gli usi, cominciò a dividerla e distribuirla, nel solito ordine; attenta e con le lunghe ciglia nere abbassate sugli occhi d’animale notturno: d’improvviso però quelle ciglia s’aprirono in cerchio, come raggi, e gli occhi rifulsero quasi dorati da un riflesso lontano che era invece una luce interna, di sdegno e di dolore. Poichè il marito, scherzoso ma crudele, parlava come fosse ancora scapolo.

— Mentre si passava sul ponte di chiatte, avete veduto, zio Dionisio, quella ragazza