Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/84

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corse ad abbracciarli e baciarli, con una esplosione tempestosa di affetto e di ammirazione. A loro volta essi balzarono dalle sedie e si attaccarono a lei contendendosela come il ceppo del camino, mentre Gina, quasi riavendosi da uno stordimento, gridava sdegnata!

— Bellina, ma perchè ti sei tolta il lutto?

La ragazza rispose qualche cosa; nessuno però la sentì, perchè un avvenimento straordinario mise subito in ombra ed in oblio l’arrivo di lei.

Un soldato alto, con la mantellina grigia umida di neve, il viso bruno gonfiato e colorito dall’alto bavero cremisi della divisa, era apparso sull’uscio: lì si fermò, militarmente, portando la mano alla fronte.

Un rumore come di sommossa risonò nella stanza: tutti furono in piedi, gridando, ridendo, sibilando: qualche sedia cadde, i polli per terra starnazzarono: la madre sola non parlava, quasi atterrita dalla subita apparizione: depose tuttavia con cura il cestino sopra la madia, e aspettò che Pietro, la parte che le mancava dall’anima, si ricongiungesse a lei con un bacio.