Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/85

Da Wikisource.

— 75 —


Quando furono di nuovo tutti a tavola e Pinòn ebbe pure lui ripreso il suo posto, Pietro raccontò con la sua voce risonante com’era andata la faccenda.

— Quando sono sceso dal treno ho pensato: poichè sono sulla via delle sorprese cominciamo qui, dalla Mamma Mantovani. Chi sa che quell’avaraccia non mi dia almeno un bicchiere d’acqua con una goccia di caffè! Perchè nonostante il freddo avevo una sete terribile e non volevo farmi vedere all’osteria. Ecco arrivo davanti alla casa nuova dei Mantovani: buio perfetto, come ci fossero già i morti; e neppure quelli, poichè certo non trovano nulla sulla tavola. Oh, ragazze, — disse a questo punto, rivolgendosi prima alla Gina che pensierosa si appoggiava alle spalle della suocera, poi ad Isabella, che, coi bambini stretti al suo fianco, lo guardava con occhi ridenti, ascoltando la storia come le fosse nuova; — non vi offenderete se parlo così della vostra venerabile genitrice. (Il riso squillante di Isabella rispose per entrambe.) Dunque, picchio alla porta. Nulla. Passo dietro la