Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/229

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— È vero; — sclamò Emilio — ma se sapeste quante cose avevo pel capo!

— So; — disse il vecchio con un fine sorriso — Quello che forse tu non sai è che io fui a Milano anche lunedì scorso, e che t’ho visitato a letto, dopo quel colpo di bastone che ti levò i sensi.

— Oh sì; — rispose Emilio — l’ho saputo da Gastoni che vi aveva trovato in istrada, poco prima, e che è corso a cercarvi; non è vero?

— Appunto. Il giorno dopo poi, sono ripassato di qua per vedere come stavi, ma tu eri già uscito di casa...

— Ero precisamente venuto all’albergo per farmi vedere e per salutarvi. Non ve l’hanno detto?

— No; se ne saranno dimenticati; ho dovuto partir subito per un affare pressante, che avevo laggiù. E... dimmi un po’, quel tuo amico Gastoni ti ha detto anche la ragione per cui ci toccò di andarcene dal tuo letto, prima che tu ti destassi dal sopore?

Emilio arrossì leggermente, e con un sorriso, rispose:

— Mi disse anche questo.

— Cioè?

— Ma, — sclamò Emilio — perchè vorreste che io ve lo ripetessi, se l’avete veduta voi stesso... la ragione.

Il vecchio non rispose; pareva che andasse cercando il modo di aprire un discorso difficile. Tenne gli occhi fissi in quelli di Emilio, come se avesse