Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/231

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— Tu dunque sai che da circa un mese hai compiti i ventiquattro anni...

— Certo!... Vedete che mi ricordo della vostra promessa di svelarmi il mistero della mia nascita appena che fossi diventato maggiore, e padrone del mio.

— Benissimo. Oltre a ciò vengo a dirti che avrei trovato per te una posizione assai vantaggiosa e per la quale è appunto indispensabile la maggiore età.

— Una posizione di che sorta?

— Si tratterebbe della fondazione d’una casa bancaria di cui tu saresti chiamato ad essere socio gerente, con un vistoso stipendio.

— Mi si crede dunque buono a tanto?

— Saresti in compagnia d’un uomo consumato nella banca, che dirigerebbe gli affari, mentre tu ne saresti, come si dice, il braccio destro.

— E questa casa sarebbe da erigersi in Milano?

— No, a Lione.

— Allora mi rincresce di dovervi dire, caro tutore, che non posso accettare.

— Anche prima di aver inteso le condizioni, e il resto?

— Sì; anche prima di aver inteso le condizioni e il resto.

— Potresti dirmene il perchè?

— Perchè io non posso lasciar Milano.

— Non puoi, o non vuoi?

— L’uno e l’altro.