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ROSE E SPINE NEL BALLO 99

Stuarda, vedendo danzare Christopher Hatton, commossa dall'aspetto elegante e dalle movenze graziose di lui, lo fece suo cortigiano e gran cancelliere.

Però, me lo perdonino tutti questi apostoli coronati del ballo, me lo perdonino le buone lettrici così vaghe nelle loro acconciature da festa, così seducenti negli ondeggiamenti di un Boston, io son d'avviso che non èoù pernicioso divagamento poteva introdursi nelle veglie familiari. Tanto pernicioso quanto il giuoco, e più ancora. Dacchè il giuoco compromette le sostanze, ed il ballo oltre ad esse la salute; dacchè nel giuoco, alla fin del salmo, quel che perde l'uno acquista l'altro, e nel ballo niuno acquista se non costipazioni, bronchiti, intrighi e gatte da pelare: dacchè, infine, l'un male sia ristretto a pochi e l'atro sia diffuso a moltissimi quasi universale.

Non si tratta mica più della ricreazione innocente, arcadica, al rezzo delle piante, nella purezza di un cielo di primavera, fra adolescenti ingenui e sereni. Le feste da ballo tumultuano in sale ben chiuse, dove l'aria è corrotta dalla moltitudine che vi respira, dalle cento fiamme che ne divorano l'ossigeno, dal pulviscolo deleterio dei tappeti e dalle vesti, dall'emanazione dei profumi. Poi, dall'atmosfera tropicale della sala si passa ad un'aria freschissima a spengere gli ardori del corpo infocato e affannoso in una bibita ghiacciata.

Peggio. Un mostro insidioso, minuscolo, invisibile, intangibile, ma più tremendo che se fosse un gigante armato di lancia e di mazza, cavalca nello spazio, come Ruggiero, su di un atomo aereo, su di un atomo di cipria, su di un atomo di polvere, e cerca ostile le vostre fauci, vuol conquistare il vostro organismo...

Il microbo fatale della tubercolosi.

Si, davvero, un esercizio saluberrimo, quando si balla sorseggiano le stille afrodisiache della passione, in mezzo a tanta nudità ipocritamente infronzolata, riarso il sangue da una febbre morbosa! Innocenti e ingenue danze figurate, Pas-de-quatre, Dancing, Season, vereconde come le misses che vi danzarono e ballarono le prime;

« danza orientale » di f. fabbi. vereconde come le vostre antenate, la Tarantella, la Gavotta, il Minuetto e la Sarabanda.

La ricordate un'ottava dellAdone?

Quanti moti a lascivia e quanti gesti
Provocar ponno i più pudici affetti,
Quanto corromper può gli animi onesti,
Rappresentano ali occhi in vivi oggetti,
Cenni e baci disegna or quella or questi,
Fanno i fianchi ondeggiar scontrarsi i petti,
Socchiudon gli occhi, e quasi infra sè stessi
Vengon danzando agli ultimi complessi.

Una festa di famiglia può parere un semplice espediente alle mammine delle maritande, ma tante volte riesce un rischio mortale; può essere per gli Anfitrioni uno sfogo di ambizione di lusso, un impeto di fastomania, cui qualche volta magari conseguirà un disastro