Pagina:Bembo, Pietro – Rime.pdf/16

Da Wikisource.

Pietro Bembo - Rime


Gridai ben io, ma le voci fe’ scarse
il sangue, che gelò per la paura:
intanto il cor mi fu legato e tolto.14

X.

Usato di mirar forma terrena
quest’anni adietro e torbido splendore,
vidi la fronte, di celeste onore
segnata e più che sol puro serena.4

Corsemi un caldo alor di vena in vena
dolce et acerbo e passò dentro al core,
del qual poi vissi, come volle Amore,
ch’or pace e gioia, or mi dà guerra e pena.8

La pena è sola, ma la gioia mista
d’alcun tormento sempre, e quella pace
poco secura, onde mia vita è trista.11

E ‘l divin chiaro sguardo sì mi piace,
ch’io ritorno a perir de la sua vista,
come farfalla al lume che la sface.14

XI.

Ove romita e stanca si sedea
quella, in cui sparse ogni suo don natura,
guidommi Amor, e fu ben mia ventura,
che più felice farmi non potea.4

Raccolta in sé, co’ suoi pensier parea
ch’ella parlasse; ond’io, che tema e cura


Letteratura italiana Einaudi 6