Pagina:Bembo, Pietro – Rime.pdf/42

Da Wikisource.

Pietro Bembo - Rime

LII.

Con la ragion nel suo bel vero involta
l’ardito mio voler combatte spesso
di speme armato, e movono con esso
falsi pensieri a larga schiera e folta.4

Ivi se la vittoria erra tal volta
nel primo incontro e non si ferma expresso,
han per lo più gli assalti un fine stesso,
che la miglior si torna in fuga volta.8

Alor senza sospetto il vano e folle
di me trionfa a pieno arbitrio, e parte
s’avanza in far le sue brame contente.11

Ma tosto il cor doglioso e ‘l petto molle
gli mostran, quant’è il peggio assai sovente,
di quel, che piace, aver alcuna parte.14

LIII.

Questo infiammato e sospiroso core
di duol trabocca, e gli occhi ognior piú desti
sono al pianger, e l’alma i più molesti
messi introduce e scaccia i lieti fore.4

Antifonte, che orando alto dolore
nei turbati sedar già promettesti,
vedendo or la mia pena, ben diresti
che l’arte tua di lei fosse minore.8

Ma tu sanavi quei, ch’avean desire
di lor salute, e molte afflitte menti
forse quetò la tua leggiadra lingua.11


Letteratura italiana Einaudi 32