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i conti di ventimiglia 13

quasi conglobati, senzachè alcun diploma ci dimostri queste regioni del littorale essere state vassalle dei M.si di Susa. Cosi noi troviamo nel 1028 il M.se di Susa e Berta sua moglie dei M.si di Toscana aver donato al Monastero di Caramagna parte dei castelli di Pradariolo e Caramaniola, e dell’Isola Gallinaria siti nel C.do d’Albenga1.

E d’altra parte noi troviamo che i C.ti di Ventimiglia nel 1177 ricevono dai Benedettini in iscambio nel C.do d’Albenga; totum quod habebant de comptile2 in toto Marchia Albingaunae Ecclesia Sancti Michaelis Vintimilii ab aqua Armene3 usque Pream et a collibus iugum usque in mare per helemosinam comitum predecessorum4. In secondo luogo nel territorio di S. Remo noi abbiamo la donazione fatta nel 1036 dalla C.ssa Adelaide di Susa al Monastero di Santo Stefano di Genova di Porciana, ubi nuncupatur Villareggia, come pure di Sancta Maria de Pompeiana. E per altra parte noi troviamo per i C.ti di Ventimiglia in un diploma inedito citato dal chiar. prof. Gerolamo Rossi che nel 1206 il C.te Oberto vendeva al Monastero di Santo Stefano le terre di Cipressa5, Porciana, Trezoli6 con tutti i diritti su questi luoghi del territorio di S. Remo, anticamente dipendente dal C.do di Ventimiglia, come dalla petizione fatta nel 962 al vescovo di Genova, Teodulfo, dagli abitanti della Villa Matuciana7 in comitatu Vigintimiliense8, chiaramente si scorge.


  1. Mon. hist. patr.
  2. Giurisdizione comitale.
  3. Arma, rivo di Taggia.
  4. V. doc. 21.
  5. Presso Pompeiana,
  6. Terzorio.
  7. S. Remo.
  8. Liber iur. Reip. Jan.