Pagina:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu/121

Da Wikisource.

di teocrito 111

batto
Coridon, guarda per amor di Giove.
     Sotto un calcagno or mi s’è fitto un pruno.
     Come son alti i pruni! Ah! si rompesse
     Quella vitella il collo. Io mi son punto
     Nel perdermi a lei dietro. Hai visto ancora?
coridone
Sì sì, l’ho già fra l’unghie. Eccolo fuori.
batto
Che sotti! punta, e che grand’uomo abbatte!
coridone
E tu mai più non venir scalzo al monte,
     Batto, ove fan per tutto e roghi e spini.
batto
Dimmi un po’, Coridone: è più il vecchietto
     Com’era prima innamorato morto
     Di quell’amica delle ciglia nere? ·
coridone
O cattivello, e come? appunto dianzi
     Trovailo a civettar presso, la stalla.
batto
Bravo! Ben può co’ Satiri, o co’ Fauni
     Di torte gambe andar tua razza a gara.

I VIANDANTI,
OVVERO I CANTORI BUCCOLICI

Idillio V

Comata e Lacone.

comata
Lontane da Lacon, caprette mie,
     Da quel ch’è mandrian del Sibarita.
     Ei m’involò testè la mia pelliccia.