Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/420

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paradiso

Beatrice volta all’oriente aspettava la comparsa dell’eterno Sole, per provvedere Dante di cibo spirituale, la donna mia stava erecta ct attenta Beatrice stava dritta ed attenta rivolta in ver la piaga sotto la quale il sol mostra men fretta rivolta verso la parte media del cielo, nella quale il girare del sole sembra più lento cosi come I ausel posato al nido de suoi dolci nati come I’ uccello fermo al nido de’ suoi dolci figli la notte che le cose ci nasconde in tempo di notte mira le amate fronde tra le fronde in cui nasconde il nido che prevene il tempo in su i aperta frasca prima di giorno sorge dal nido e si mostra sugli aperti rami per veder gli aspecti disiali per desio di vedere i suoi pulcini amali ci per trovar lo cibo onde li pasca e per poter trovare il cibo da pascerli in che gravi labori gli son grati PCI’ CUI le più gravi fatiche gli riescono grate; ci con ardente affecto il sole aspecta e coli’ ansia del desiderio aspetta il sorger del sole fizo guardando pur se lalba nasca guardando fisamente se l’alba si mostri si che veggiendola io sospesa e vaga sicché vedendola io così sospesa, e vogliosa di guardare fecimi quale e quei che disiande altro vorria e sperando s appaga restai quieto e pago colla speranza che tien luogo della cosa; ma poco fu ira i uno e 1 altro quando ma corse poco tempo tra 1’ attendere e vedere de mio attendere dico e de vedere che il cielo sempre più si rischiarasse lo ciel venir piu e piu rischiarando. E Beatrice disse: ecco le schiere del triunpho di Gristo e tutto il frutto ricolto dei girare di queste spere ecco le schierede’Santì cdi Maria Vergine guidate da Gesù Cristo, le quali menano trionfo della vittoria che in vari modi riportarono nelle guerre di fede nei mondo. Ed il trionfo si mena nell’ olLava sfera dove son riunite le virtù che si dispensano ai pianeti inferiori: ecco tutto il frutto raccolto delle benefiche inDigitized by Google