Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. I, 1952 – BEIC 1803461.djvu/145

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giulio janin i39

presentazione gli aveva fatto, e si è chiuso nel suo argomento e vi si è obliato, senza guardare a dritta, né a manca, senza mettere fra sé e la Mirra il Misogallo, la Francia, e Racine e Ovidio. Dir bene d’Alfieri, che ha detto tanto male de’ Francesi, e che, guardate enormitá, ha trovato insoffribili le francesi! Trovare ammirabile la Mirra, quando ci è Fedra! Porre Alfieri allato a Racine! Voi siete un cattivo francese, e per giunta un Aristotele da caffè: Janin ve lo dice. — Fate un confronto, mi ha detto qualche altro, fra Saint-Victor e Janin. — Paragonare Saint-Victor e Janin! Ma è per lo meno cosí assurdo, come paragonare Fedra e Mirra. Non vi è differenza di gradi, ma di qualitá. Non istanno nella stessa linea. Per fare una visita a Janin bisogna scendere ancora piú giú.

A Janin gira la testa, se tu lo porti un po’ piú su del terreno, ove sta sdraiato superbamente: fatti e impressioni! Al di lá del fatto, silenzio e tenebre. Quando gli capita sotto le unghie il lavoro, eccolo tutto in faccende: ficca il naso dappertutto, spia i piú intimi secreti, raccoglie aneddoti e fatterelli, e poi... favete linguis: l’oracolo parla. E similmente, credete voi che egli senta il bisogno di darti una ragione, di addurti una regola per sentenziare, per condannare? La sua ragione è Ovidio, la sua regola è Racine: noi siamo tornati ai lampi beati dell’ipse dixit. Ecco gl’ingredienti della critica di Giulio Janin. Dimenticavo le citazioni.

È un genere di critica che ha pure la sua utilitá: serve a diffondere il gusto, e rendere accessibili ai piú i buoni principii, Parlate mezz’ora di matematica, nessuno vi. comprende: gli occhi vagano distratti; mostratemi una figura, gli occhi si fissano: la mente vi siegue. I fatti sono le figure de’principii: o, per dir meglio, sono piú che figure; sono i principii stessi animati e viventi,’ fatti uomini e cose. Perché dunque questa critica sia una veritá, i fatti debbono contenere in sé i principii, e non essere accidenti accozzati insieme. L’ingegno di Janin non è capace di considerare i principii nella loro astrattezza; è tale almeno che li sappia cogliere nei fatti? Vedete per esempio il Villemain. Questo critico, di un ingegno cosí delicato e di tanta