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3i2 saggi critici

di spigolare in tutte le opere di Machiavelli e raccogliere tutte le sentenze morali di lui per contrapporle alle immorali. Queste poi si ebbe cura di dimostrare che non eran nuove di conio, ma desunte da scrittori che maggiormente erano in reputazione di gente morale, come a dire da s. Tommaso d’Aquino e da altri scrittori di tal fatta. Altri, non potendo salvare il libro, procurarono di salvare la persona, additando la sua vita come un esempio di moralitá. Altri ancora gettarono tutta la responsabilitá sui tempi nei quali visse e scrisse il Machiavelli. Ma queste sono sempre circostanze attenuanti, che suppongono l’esistenza della colpa, e non l’assolvono. Bacone da Verulamio disse che Machiavelli, fingendo di insegnare ai principi le arti del dispotismo, volle insegnare indirettamente ai popoli la maniera di disfarsene. Rousseau chiamò il Principe il codice dei repubblicani. Fu detto pure che con quei consigli il Machiavelli volesse perdere i Medici, spingendo la loro tirannia all’estremo e provocando cosí contro di essi la reazione. Ecco quanto si è detto in difesa. Ma che valore hanno e l’accusa e la difesa? L’accusa è rettorica, perché allora essa avrebbe forza, quando dimostrasse che coi mezzi morali o immorali del Machiavelli non si mantengono, ma si perdono gli Stati. Nessun accusatore del Machiavelli è passato ai posteri Un gesuita disse «machiavellismo» quello che dipoi doveva dirsi «gesuitismo». La difesa è sofistica, e non giunge a riabilitare Machiavelli. Insomma, due secoli e mezzo di critica, fatta intorno al gran pensatore politico, non sono altro che una quistione posta male. Il Machiavelli, quale ce lo han presentato finora, è una creazione delle passioni politiche; è un riflesso subbiettivo, non è il Machiavelli per sé stesso. Per ritrovarlo, bisogna spogliarlo delle sue esterioritá ed entrare nei misteri della sua produzione intellettuale.

Io ch’amo secolo non la ordinaria misura del tempo, ma quelle grandi tappe dell’umanitá, in cui appariscono dei principii nuovi e si trasforma la faccia del mondo. Questo avviene per una lenta e costante elaborazione di tutti gli elementi sociali, i quali vi lavorano inconsapevolmente; ma, prima di dare