Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/153

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la scienza e la vita i47


stretto come in una rete di organismi soprapposti gli uni agli altri, de’ quali non sapeva come distrigarsi, vi si sentiri affogare e intisichire, e prese in odio i sentimenti piú cari della vita, la sua religione, la sua famiglia, il suo Comune, la sua classe. Volendo rovesciare l’ostacolo, soppresse lo stimolo. Quei limiti non furono piú doveri graditi, accettati dalla sua volontá, ma obblighi imposti dalla violenza, e nell’ardore della lotta perirono nella sua coscienza non solo quegli obblighi, ma quei doveri; la religione, la stessa morale gli divenne sospetta, perché invocata da’ suoi oppressori; maledisse la societá e la legge come istrumenti della sua oppressione, e sospirò allo stato di natura, e perché nel suo sangue ci era entrate il guasto, cacciò da sé il sangue cattivo e il sangue buono: cosí cominciò quella dissoluzione che Machiavelli chiamava «corruttela italiana». Molti fanno di quella corruttela autrice la scienza, e non veggono che la scienza apparve quando la materia era giá corrotta, ed apparve anzi per risanare.

Che cosa era la scienza? Era l’intelletto giá adulto che acquistava coscienza della sua autonomia, e si distingueva da tutti gli elementi del sentimento e dell’immaginazione, in mezzo a’ quali era cresciuto credulo e ignaro di sé. Era la Natura giá maledetta e scomunicata, che si affermava in mezzo alla societá del soprannaturale e del privilegio, e proclamava i dritti dell’uomo. Era l’individuo che contrapponeva la sua autonomia dirimpetto a tutti quegli assorbenti organismi degli esseri collettivi, dirimpetto alla famiglia, al Comune, alla Chiesa, alla Classe, allo Stato, e si proclamava fine e non mezzo. Il limite aveva soverchiato la liberta. E la Scienza era la libertá, che reagiva contro il limite.

Perché la scienza ebbe cosí piccolo potere sulla vita romana? Perché la vita vi si era raffreddata, ritiratosi da lei ogni stimolo, ogni sentimento del limite, h se ne volete una immagine, guardate alla catastrofe. Lá erano barbari che si avanzavano, e qua erano soldati accampati alle frontiere, che li attendevano. Quelli portavano seco la patria, la famiglia, le loro donne, i loro vecchi, i loro figli, erano un popolo in marcia: