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82 saggi critici

poesie democratiche a quattr’occhi II suo eroe era Alfieri, «il primo degli italiani». I suoi autori prediletti erano Plutarco, Tacito, Machiavelli. Si educava all’eroica. Le idee nuove gli erano giunte attraverso i classici. La sua patria è Roma e Atene. La sua liberta è la repubblica. Lo scopo della vita è la gloria, il fare grandi cose, degne della posteritá. Roma vista da lontano prendeva le proporzioni colossali di una statua, e ingrandiva tutto intorno alla sua misura. L’uomo era Cesare o Catone. Vivere e morire romanamente, come un eroe di Plutarco, questo era il modello, dal quale erano usciti i Timoleoni, i Bruti e gli Aristodemi, applaudito sulla scena, e preso in sul serio nelle scuole. Il borghese comhattea il nobile e il prete, avvolgendosi della toga, con un’aria di «civis romanus sum». Questo era un po’ dappertutto, anche in America, anche in Francia, un involucro d’obbligo delle nuove idee; per noi era come una tradizione di famiglia, un ripigliare possesso di casa nostra. Alfieri continuava Dante, e il giovine Ugo prendea la posa di Alfieri, e si metteva in toga, e si faceva chiamare «Niccolò Ugone» e si proclamava il «liber’uomo». Il coniaste fra questa educazione alla Bruto e la mediocritá della vita reale produceva il ridicolo, e molti si spassavano alle spese di «Ugone» e del «liber’uomo». Agli uni sembrava una caricatura agli altri sembrava un grand’uomo. Ma Ugone ridiveniva Ugo, il tenero Ugo, nella vita familiare. Avea perduto il padre; era lontana la madre; vivea sottilmente; spesso si sentiva solo, cercava la solitudine, era tetto sentimento, gli veniva a malinconia. L’eroico si collegava al sentimentale. Petrarca, Rousseau, Young penetravano in quella natura dantesca, e la ammollivano, la disponevano alle dolci lacrime, alle tenere effusioni A sedici anni scrive ad un amico:

L’amore, quella divinitá piú benefica dell’uomo,... mi ha dettato quei versi che offro al mio sensibile amico, al compagno piú tenero de’ miei giorni perseguitati ed afflitti. Ei leggeralli con quell’entusiasmo che gli ecciterá l’affetto il piú sacro... Sarò felice,... se l’amicizia accoglierá i versi di un sensibil core.