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116 Scola della Patienza

ra, habbiamo nel Cielo una stanza preparataci da Dio, una casa non fatta con le mani d’huomo, che non sia duratura, mà una casa eterna fatta apposta per noi dall’istesso Dio.

Ma mi dirai. Ch’è facil cosa à un sano consolar un’infermo; altrimente parliamo, quando altro sentiamo. Chi sarà quell’infermo che creda, che l’infermità s’habbia d’anteporre alla sanità? Hora fratel mio, tu ti mostri in questa cosa (e sia detto con tua pace) troppo appassionato, e per huomo affatto ignorante, e imperito nella Christiana disciplina. Non sai tù forse quello, che dice S. Paolo: cum infirmor, tunc potens sum. Quando io mi ammalo all’hora sto bene. In questo medesimo senso disse S. Gregorio. Adversitas vitae, dum asperitate sua sanctas comprimit, valentiores reddit. p L’avversità di questa vita all’hora rende, e fà più