Pagina:Festa, Galateo femminile.djvu/11

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prefazione vii

L’Italia, la terra tradizionale della cortesia1, la patria del Galateo, si e poco curata, generalmente parlando, di trar partito dai tesori della sua letteratura per scrivere la storia dei suoi costumi, che è tuttora da fare2. Il primo scopo, dunque, che noi ci proponiamo presentando al pubblico italiano l’esame analitico del Reggimento di Francesco da Barberino, è quello appunto di contribuire alla miglior conoscenza della vita e della civiltà del Medioevo italiano.

Ma ad un secondo scopo noi mirammo pure: cioè, a rievocare dall’oblio, da quell’oblio non sempre e del tutto giusto che fatalmente ravvolse molte opere letterarie che han pure i loro pregi di contenuto di forma, e di forma, un libro di cui fin dal i871 il Galvani così scriveva a F. Zambrini: «Ella sa, Ch. signor Commendatore, quanto sia lindo e piacevole questo Galateo donnesco3, e come, riferedosi a tempi abbastanza remoti dagli attuali, unisca alle attrattive del verso e della lingua quelle delle usanze e dei costumi del Medioevo, sempre pieno di vivo Ìnteresse per noi italiani».

  1. V. pag. II.
  2. La Francia vanta a proposito dei costumi medievali una ricca bibliografia. Per la Germania ci basti citare soltanto i noti recenti studi di A. Schultz
  3. Con queste parole il Galvani ci ha suggerito il titolo che abbiam dato al nostro libro.