Pagina:Galilei - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - 1638.djvu/26

Da Wikisource.

del Galileo. 17

per la sustanza, ò porosità del vetro, ò del legno, aria, ò altra più tenue, e spiritosa materia, si vedrà radunare (cedendogli l’acqua) nell’eminenza v, le quali cose, quando non si scorgano, verremo assicurati l’esperienza esser con le debite cautele stata tentata; e conosceremo, l’acqua non esser distraibile, nè il vetro esser permeabile da veruna materia, benche sottilissima.

Sagr. Et io mercè di questi discorsi ritrovo la causa di un’effetto, che lungo tempo m’hà tenuto la mente ingombrata di maraviglia, e vota d’intelligenza. Osservai già una Citerna, nella quale per trarne l’acqua fù fatta fare una Tromba, da chi forse credeva, mà vanamente, di poterne cavar con minor fatica l’istessa, ò maggior quantità, che con le secchie ordinarie; et hà questa tromba il suo stantuffo, e animella sù alta, si che l’acqua si fà salire per attrazzione, e non per impulso, come fanno le Trombe che danno l’ordigno da basso. Questa sin che nella Citerna vi è acqua sino ad una determinata altezza, la tira abbondantemente, mà quando l’acqua abbassa oltre à un determinato segno, la Tromba non lavora più. Io credetti, la prima volta che osservai tale accidente, che l’ordigno fusse questo, e trovato il Maestro, acciò lo raccomodasse, mi disse che non vi era altrimente difetto alcuno fuor che nell’acqua, la quale essendosi abbassata troppo, non pativa d’esser alzata à tanta altezza; e mi soggiunse, nè con Trombe, nè con altra machina, che sollevi l’acqua per attrazzione, esser possibile farla montare un capello più di diciotto braccia, e siano le Trombe larghe, ò strette, questa è la misura dell’altezza limitatissima. Et io sin hora sono stato così poco accorto, che intendendo, che una corda, una mazza di legno, e una verga di ferro si può tanto, e tanto allungare, che finalmente il suo proprio peso la strappi, tenendola attaccata in alto, non mi è sovvenuto, che l’istesso molto più agevolmente accaderà di una corda, ò verga di acqua. E che altro è quello, che si attrae nella Tromba, che un Cilindro di acqua, il quale, havendo la sua attaccatura di sopra, allungato più, e più, finalmente arriva à quel termine, oltre al quale tirato dal suo già fatto soverchio peso non altrimente che se fusse una corda, si strappa?