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IV.


La vita dell’artista ci rivela la sua opera. Gli scritti di Edgardo Pöe non sono che un riflesso del suo carattere e delle sue azioni.

Tre sono gli elementi che concorsero a formarli, La nevrosi ereditaria, lo spirito matematico, l’alcool.

Colla nevrosi Pöe ereditò il genio, l’indole speciale della sua immaginazione, la materia prima dell’opera sua.

Lo spirito matematico gli diede la sottigliezza del ragionamento, la logica del metodo, lo stile, la potenza delle deduzioni,

L’alcool infine aggiunse a tutto il suo colorito e la sua febbre.

In una parola, l’opera di Pöe è il prodotto dello spirito analitico e dell’alcool sopra un temperamento malato di nervi.

Egli non era uno spirito pratico; la sua vita lo ha provato, ma era uno spirito essenzialmente positivo e le tendenze della sua intelligenza lo condussero a materializzare oltre misura i procedimenti dell’arte.

Le matematiche non sono, a dir proprio, una scienza; esse non servono di scopo a sè