Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano III.djvu/439

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dell'impero romano cap. xix. 433

fosso, e minare i fondamenti delle mura, Nel tempo stesso costruite furono torri di legno, e spinte innanzi sopra le ruote, affinchè o i soldati, che erano provvisti di armi da scagliare d’ogni specie, potessero combattere quasi a livello colle truppe che difendevano le mura. S’impiegò in difesa d’Amida ogni sorta di resistenza che l’arte potea suggerire, o il coraggio porre in esecuzione, e più d’una volta le macchine di Sapore furon distrutte dal fuoco de’ Romani. Ma si possono esaurire le forze d’una città assediata. I Persiani riparavan le loro perdite, ed avanzavano le opere; l’ariete, che continuamente batteva, avea fatta una larga breccia, e la forza della guarnigione, diminuita dal ferro e dalle malattie, cedè al furor dell’assalto. I soldati, i cittadini, le loro mogli e figliuoli, tutti quelli, che non ebber tempo di fuggire per la porta opposta, furono da’ conquistatori involti in un indistinto macello.

[A. D. 360] Ma la rovina d’Amida fu la salute delle Province Romane. Tosto che furono quietati i primi trasporti della vittoria, Sapore fu in grado di riflettere, che per castigare una disubbidiente città, egli aveva perduto il fiore delle sue truppe e la stagione più favorevole per la conquista1. Eran caduti trentamila de’ suoi

  1. Ammiano ha indicato la cronologia di quest’anno con tre segni, che non sono perfettamente coerenti tra loro, o colla serie dell’istoria. I. 1l grano era maturo, quando Sapore invase la Mesopotamia; cum jam stipula flavente turgerent: circostanza, che nella latitudine d’Aleppo naturalmente porterebbe al mese d’Aprile o di Maggio. Vedi Harmer Osservaz. sulla Scrittur. Vol. I. p. 41. Shaw Viagg. p. 355 ediz. 4. Secondariamente s’impedirono i progressi di Sapore dall’inondazione dell’Eufrate che generalmente accade ne’ mesi di Luglio