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448 storia della decadenza

senz’includervi quelli, che s’annegaron nel Reno, o furono trafitti dai dardi, mentre tentavano di passare a nuoto all’altra riva del fiume1. Cnodomar istesso fu circondato e fatto prigioniero insieme con tre dei suoi valorosi compagni, che avean giurato di seguire in vita o in morte il destino del loro capo. Giuliano lo ricevè con pompa militare nel Consiglio de’ suoi ufficiali; ed esprimendo una generosa compassione dell’abbattuto suo stato, dissimulò l’interno disprezzo, che aveva per la vile umiliazione del suo prigioniero. In vece di far mostra del vinto Re degli Alemanni, come un grato spettacolo alle città della Gallia, trasse rispettosamente ai piè dell’Imperatore questo splendido trofeo della sua vittoria. Cnodomar ebbe un onorevole trattamento; ma l’impaziente Barbaro non potè sopravvivere lungo tempo alla sua disfatta, al suo confino ed esilio2.

    proprio merito, ἑμαχεσάμην οὐκ ἄκλεως ἴσως καὶ εἰς ὑμᾶς ἀφίκετο ἡ τοιαύτη μάχη: pugnammo non senza gloria: forse in voi ridondava il merito di tal pugna. Zosimo lo paragona colla vittoria d’Alessandro sopra Dario; noi però non sappiamo vedervi alcuno di que’ colpi di genio militare, che chiamano l’attenzione de’ secoli sulla condotta e sul successo d’una giornata.

  1. Ammiano XVI. 12. Libanio ne aggiunge duemila al numero degli uccisi (Orat. X. p. 274). Ma queste piccole differenze spariscono a fronte de’ 60000 Barbari, che Zosimo ha sagrificato alla gloria del suo Eroe (l. III. p. 131). Si potrebbe attribuir questo numero stravagante alla negligenza de’ copisti, se il credulo o parziale istorico non avesse fatto crescere l’esercito di 35000 Alemanni in una innumerabil moltitudine di Barbari, πλῆθος ἄπειρον βαρβαρών. Non è nostra colpa se tale scoperta c’inspira in simili casi un’opportuna diffidenza.
  2. Ammiano XVI. 12. Libanio Orat. X. p. 276.