Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano III.djvu/457

Da Wikisource.

dell'impero romano cap. xix. 451

e furon destinati varj inspettori perpetui per risedere tra’ Franchi, coll’autorità di esigere la rigorosa osservanza de’ patti. Si riporta un accidente abbastanza interessante per se medesimo, ed in nessun modo ripugnante al carattere di Giuliano, che ingegnosamente immaginò l’intreccio e la catastrofe della tragedia. Quando i Camavj chieser la pace, egli dimandò il figlio del loro Re come l’unico ostaggio, su cui potesse fidarsi. Un tristo silenzio, interrotto da lacrime e da lamenti, dimostrò la mesta perplessità dei Barbari; ed il vecchio lor Capo in patetico linguaggio dolevasi, che la privata sua perdita veniva ora amareggiata dal sentimento della pubblica calamità. Mentre i Camavj stavan prostrati a piè del suo trono, il real prigioniero, ch’essi credevan già morto, d’improvviso comparve a’ lor occhi; e tosto che il tumulto di gioia si convertì in attenzione, Cesare parlò all’assemblea in questi termini. „Ecco il figlio, il Principe, che da voi si piangeva. Voi l’avevate perduto per vostra colpa; Dio ed i Romani ve l’hanno restituito. Io conserverò ed educherò il giovane, piuttosto come un monumento della mia propria virtù, che come un pegno della vostra sincerità. Se voi tenterete di violare la fede, che avete giurata, le armi della Repubblica vendicheranno la perfidia non già sull’innocente, ma su’ colpevoli.„ I Barbari

    narrazione viene oscurata da un miscuglio di favole; e Giuliano (ad S. P. Q. Athen. p. 280) così s’esprime, ἐμαχεσαμην οὐκ ἄκλεως ἴσως καὶ εἰς ὑμᾶς ἀφίκετο ἡ τοιαύτη μάχη. Ricevemmo una parte della nazione de’ Salj, e scacciammo i Camavj. Questa differenza di trattamento conferma l’opinione che a’ Salj Franchi fosse permesso di ritenere i loro stabilimenti in Toxandria.