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si ritirarono dalla sua presenza, penetrati de’ più profondi sentimenti di gratitudine e d’ammirazione1.

[A. D. 357 358 359] Non era sufficiente per Giuliano l’aver liberato le Province della Gallia da’ Barbari della Germania. Egli aspirava ad emulare la gloria del primo e più illustre fra gl’Imperatori, ad esempio del quale compose i suoi Comentari della guerra Gallica2. Cesare ha riferito con interna compiacenza la maniera con cui passò il Reno due volte. Giuliano potè vantarsi, che prima di prendere il titolo d’Augusto, aveva in tre felici spedizioni portato le Aquile Romane oltre quel gran fiume3. La costernazione de’ Germani dopo la battaglia di Strasburgo lo animò a fare il primo tentativo; e la ripugnanza delle truppe tosto cedè alla persuasiva eloquenza d’un Capitano, il quale era a parte delle fatiche e de’ pericoli, che imponeva all’infimo de’ suoi soldati. I villaggi da ambe le parti del Reno, ch’erano abbondantemente provvisti di grano e di bestiame, provarono le devastazioni d’un’armata che invade. Le case principali, fabbricate con qual-7

  1. Quest’interessante storia, ch’è stata compendiata da Zosimo, si riferisce da Eunapio (in Excerpt. Legat. p. 15, 16, 17) con tutte le amplificazioni della Rettorica Greca; ma il silenzio di Libanio, di Ammiano e di Giuliano medesimo ne rende molto sospetta la verità.
  2. Libanio, amico di Giuliano, chiaramente ci fa sapere (Orat. IV. p. 178) che il suo Eroe avea composta l’istoria delle sue campagne Galliche. Ma Zosimo (l. III. p. 140) sembra, che derivasse la sua notizia solo dalle orazioni λογοι e dalle Epistole di Giuliano. Il discorso, indirizzato agli Ateniesi, contiene un esatto, quantunque generale racconto della guerra contro i Germani.
  3. Vedi Ammiano XVII. 1, 10. XVIII, 2 e Zosimo l. III. p. 144. Giuliano ad S. P. Q. Athen. p. 280.