Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano X.djvu/261

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dell'impero romano cap. li. 255

ragione è ferita della stravaganza di queste asserzioni; ma si risentirà di più se ha la pazienza di prendere il compasso, e di misurare l’estension delle terre da lavoro; una valle che si prolunga dal tropico sino a Menfi, e che rare volte ha più di dodici miglia di larghezza, ed il triangolo del Delta, pianura di duemila cento leghe quadrate, non son che la decima parte dell’ampiezza della Francia1. Da più esatte indagini si potrà ricavare una stima più ragionevole. I trecento milioni creati da un error di copista sono ridotti alla somma, per altro considerabile, di quattro milioni e trecentomila pezze d’oro, novecentomila delle quali erano assorbite dallo stipendio de’ soldati2. Due tabelle autentiche, una del duodecimo secolo, l’altra del secolo presente, restringono a duemila e settecento le città e i villaggi, numero che può parere tuttavia rilevante3. Un Console fran-

  1. V. i calcoli del d’Anville (Mém. sur l’Egypte, p. 23 ec.). Il signor di Paw, dopo qualche disputa da uomo di mal umore, non può valutare più di duemila dugento cinquanta leghe quadrate (Recherches sur les Egyptiens, t. I, p. 118-121).
  2. Renaudot (Hist. patriarch. Alexandr. p. 334) il quale tratta la lezion comune, o la version d’Elmacin, da’ error librarii. I 4,300,000 pezze che egli sostituisce pel nono secolo sono un termine medio assai probabile, oltre i 3,000,000 che acquistarono gli Arabi colla signoria dell’Egitto (idem, p. 168) e i 2,400,000 che il sultano di Costantinopoli riscosse nell’ultimo secolo (Pietro della Valle, t. I, pag. 352; Thevenot, part. I, p. 824). Il Paw (Recherches, t. II, p. 365-373) cresce a poco a poco la rendita dei Faraoni, dei Tolomei, e dei Cesari, da sei a quindici milioni di scudi di Germania.
  3. La lista di Schultens (Index geograph. ad calcem vit. Saladin., p. 5) contiene duemila trecento novantasei città o