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164 GOGOL


Anno 2000, 43 aprile

Oggi è il giorno del trionfo supremo. C’è un re nella Spagna. È trovato il re, il re son io! Solo oggi ho saputo questo. Confesso: tutto mi si è schiarito in mente d’improvviso, come in un baleno. Non capisco come mai ho potuto credere, anzi imaginare di essere consigliere titolare. Come mi è potuta passar in testa un’idea così balorda, così folle? Meno male che non sia venuto in capo ad alcuno di cacciarmi in una casa di pazzi! Ora tutto mi si è rivelato; ora vedo tutto come sulla palma della mano. E prima, io non capivo niente; prima, ogni cosa mi stava davanti come avvolta nella nebbia. E tutto ciò deriva, credo, dal perchè la gente suppone che il cervello umano trovasi nella testa: nient’affatto; esso è portato dal vento spirante dal mar Caspio... Sulle prime, ho svelato a Mavra chi sono. Quando ha saputo che aveva dinanzi agli occhi il re di Spagna, ha battuto le mani ed è stata sul punto di morir dalla paura; è una sciocca che non ancora ha veduto un re di Spagna. Mi sono tuttavia sforzato di calmarla, e, con amabili frasi, darle fede nella mia benevolenza, dicendole che non sono punto adirato perchè lei qualche volta mi ha mal pulite le scarpe. Appartiene al popolo basso, e non è possibile tenerle altri discorsi. Era addirittura terrificata poichè credeva che tutti i re in Ispagna rassomiglino a Filippo II. Ma io le ho spiegato che fra me e Filippo II non è alcuna analogia e che vicino a me non si trovan cappuccini. Non sono andato al Ministero. Vadano al diavolo! No, cari miei; adesso voi non mi prenderete più; io non copierò più le vostre luride carte!

86 Martobre, fra il giorno e la notte

Il nostro usciere è venuto oggi per pregarmi di andare al Ministero, giacchè, da oltre tre settimane, non adempio le mie funzioni. Ma gli uomini sono ingiusti; loro fanno i conti a settimana. Sono gli ebrei che stabiliscono codeste costumanze, poichè, durante quel periodo, il loro rabbino si lava. Tuttavia, per ischerzo, mi son recato al Ministero.