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NOVELLE 79


«Bisogna toglier via la pietra», pensò il nonno; e prese a scalzarla intorno intorno. Maledetto macigno! Non di meno, curvandosi di tutta possa, e poi puntando i piè per terra, egli trasse e la spinse fuori dal buco. Ahu! Echeggiò la vallata. «Vattene di costi! Adesso la bisogna andrà più per le spicce».

Qui, il nonno si fermò, trasse la tabacchiera, si versò del tabacco sul pugno, e stava per aspirarlo, quando, d’improvviso, sopra la testa, «ah!» gli starnutò qualcuno, e così forte che gli alberi si chinarono e tutta la faccia del nonno ne fu schizzata.

— Quando si starnuta, bisogna almeno voltarsi di lato, — grugnì stropicciandosi gli occhi.

Si guardò attorno: niente, proprio niente.

— No, davvero; al diavolo non deve piacere il tabacco! — soggiunse rimettendosi in petto la tabacchiera, e riprendendo la zappa. — È uno sciocco, perchè nè l’avo nè il padre suo ebbero ad aspirarne di simile.

Si mise a scavare: il terreno era tenero e se ne traeva facilmente la zappa. Risuonò qualcosa; rimosse la terra, vide una pignatta.

— Ah, piccioncino! Eccoti, alla fine! — esclamò il nonno ficcandovi sotto la zappa.

— Ah, piccioncino! Eccoti alla fine! — pigolò un becco di uccello picchiando sulla pentola.

Il nonno si scostò, abbandonando la zappa.

— Ah, piccioncino! Eccoti, alla fine! — brontolò un orso, sporgendo il muso di dietro a un albero.

Il nonno si sentì tutto rabbrividire.

— È proprio orribile parlare in questo luogo! — mormorò fra sè.

— Proprio orribile parlare in questo luogo! — ribatte il becco di uccello.

— Orribile parlare in questo luogo! — belò la testa d’agnello.

— Orribile parlare in questo luogo! — grugni l’orso.

— Olà! fece il nonno, ed ebbe paura della sua stessa voce.

— Olà! — pigolò il becco.

— Olà! — belò l’agnello.

— Ulù! — brontolò l’orso.

Colto da terrore, il nonno si volse Dio mio, che notte! Non stella, non luna; intorno, terre scoscese; sotto le