Pagina:Gogol - Novelle, traduzione di Domenico Ciampoli, 1916.djvu/83

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NOVELLE 81

cercò cogli occhi dove potesse gettar la sciacquatura, poichè intorno eran mucchi di melloni; e nel guardare, si vide proprio inanzi una pignatta. Il cielo era già scuro. Lei pensò che un ragazzo l’avesse nascosta lì per burla, e la spinse.

— Ecco appunto quel che mi occorre per gettarvi la sciacquatura — disse; e vi gettò di fatto la sciacquatura calda.

— Ahi! — gridò una voce di basso... si guardò: era il nonno. Chi ci avrebbe pensato? «Affè!» pensammo poi; «andrà sulle furie!». Confesso, sebbene non sia bello davvero, che ci mettemmo a ridere quando apparve la testa bianca del nonno tutta bagnata di sciacquatura e coperta di scorze di meloni e bucce di pastinache.

— O ve’ codesta femmina del diavolo! — esclamò asciugandosi la testa con un lembo del vestito: — come mi ha scottato! Peggio d’un porco prima di Natale. Via, ragazzi! d’ora inanzi non mangerete che bubliki1. Andrete, figli di cani, in caffetani dorati. Su, guardate, guardate là, cosa vi porto!

E aperse la pentola.

— Che cosa credete vi fosse dentro? Via, dite un po’, dopo averci pensato: su, forse dell’oro? Altro che oro! v’erano immondizie, lordumi, ch’è vergogna pur nominarli.

Il nonno sputò; gittò la pignatta e poi si lavò le mani. Da quel tempo, come noi, egli fece sacramento di non ascoltar mai più il diavolo.

— E non vi pensate neppure! — soleva dirci. — È menzogna ogni cosa che dice il nemico del nostro Signore Gesù Cristo! Oh, il figlio di cane! Non ha dentro neppur un copeko2 di verità.

E quando qualche volta il vecchio scorgeva qualcosa d’insolito in un punto:

— Orsù, compagni, via, fatevi il segno della croce! — ci gridava: — Così, così! Benissimo! — e si metteva a disporre delle croci.

Il punto stregato poi, dove non si poteva ballare, lui lo circondò di siepe e ci raccomandò di gettarvi tutte le immondizie, erbacce e rifiuti, che toglievan dal bastano.

  1. Torte.
  2. Moneta di rame, centesima parte del rublo, equivalente a 25 centesimi nostri.