Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/142

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GOGOL

addosso a gente inoffensiva. Finora siamo stati buoni, ma adesso ormai li accopperemo per modo che non ne riporteranno a casa le calcagne.

Il discorso del capo-kurjenja piacque ai cosacchi. Si sollevarono le teste che stavano già cosí basse, e molti facevano segno di approvazione col capo e dicevano:

— Ha parlato bene Kukubjenko!

Ma Taras Bul’ ba che era poco distante dal Koscevoj, disse:

— Ebbene, Koscevoj, è chiaro che Kukubjenko ha detto il vero? E tu che rispondi?

— Che rispondo? Rispondo: beato quel padre che mise al mondo un figlio come questo! Non è una grande saggezza dire una parola di rimprovero; ma la piú grande saggezza è dire una parola tale che, senza sbraitare sulla disgrazia di un uomo, lo rinfranchi, gli dia animo, come gli sproni danno animo al cavallo dopo che s’è rinfrescato all’abbeveratoio. Io stesso volevo poi dirvi una parola di conforto, e Kukubjenko ci ha pensato prima.

— Bene ha parlato anche il Koscevoj — si udí tra le file dei Saporogini.

— Parola ben detta! — ripeterono gli altri. Anche i piú canuti, che stavano lí come altrettanti piccioni grigi, approvavano anch’essi col


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