Pagina:Imbriani - Dio ne scampi dagli Orsenigo, Roma, Sommaruga, 1883.djvu/109

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dagli Orsenigo. 99

combattimento interno, non cedendo ella, alla prima richiesta di Maurizio, se non perchè, due anni, una cura secreta l’aveva bersagliata; o per la coscienza del proprio valore, che non poteva permettere, al possessore, di arzigogolare sul come aveva ottenuto una tal donna, troppo pago di averla, pure, ottenuta. Già, se una fortezza s’ha da arrendersi, a che tanti ghirigori? e di fortezze inespugnabili, o che ce n’è?

Vennero, dunque, i giorni tanto desiderati: i giorni della passione corrisposta, condivisa (in apparenza, almeno); delle poste secrete; delle letterine trafugate; delle occhiate consapevoli; delle subite paure! Provò, ora, sa sè, tutti gli episodi presentiti, leggendo il carteggio de’ due, dell’Almerinda e di Maurizio. Si abbandonò, senza alcun ritegno, alla passione soverchiante; non mercanteggiò, non limitò l’arrendevolezza; precorse i voleri dell’amante. Anzi, tante ne fece, delle imprudenze, che la nuova relazione non potè non avvertirsi da molti: con quel suo caratterino, era donna, credo, da non negarla, se qualcuno l’avesse interrogata in proposito. Milano è un pettegolo paese; non so più quel giornalucolaccio, se non erro, il Gazzettino Rosa, pubblicò articoletti, in cui si alludeva, chiaro, chiarissimo alla pratica della Radegonda con Maurizio. N’ebbe copia, segnata, in margine, col