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46 viaggio nel mar rosso e tra i bogos.

sull’opposta riva insulare sono le sole opere di cui il porto sia stato munito dalla mano dell’uomo.

Verso ponente, non più lungo d’un tiro di schioppo dalla estremità di Massaua, v’ha un’altra isoletta denominata Tau-el-hud, nata come questa dal paziente lavorìo dei polipi. Quivi è sepolto Hemprich, morto innanzi tempo per la scienza, una delle più nobili vittime della celebro spedizione tedesca, di cui Ehrenberg è illustre superstite.

Dalla parte di mezzogiorno, Massaua è assai discosta dalla terraferma e non lontana da Scech-Said; altra isoletta, bassa, arenosa, che deve il suo nome ad un santone musulmano, la cui tomba sorge sulla spiaggia. Entrambe queste isole sono deserte, e servono di asilo a stormi innumerevoli di uccelli marini e principalmente gabbiani, sule, sterne, ardee. Scech-Said, a differenza di Tau-el-hud, che è quasi sprovvista di vegetazione arborea, ha i suoi lidi assiepati di folte rizofore ed avicennie, i cui tronchi rimangono in parte sommersi dall’alta marea.

La città di Massaua risulta di un gran numero di capanne in paglia, di forma generalmente rettangolare, tra le quali sorgono qua e là alcuni edifizi in pietra, di recente costruzione. Dalla banchina fabbricata di fronte al porto, per facilitare le operazioni di imbarco e di sbarco, si passa in una sorta di piazza irregolarmente quadrangolare, sempre ingombra di legnami e di varie merci. Dessa è limitata, a destra, da uno steccato, sorta di magazzino doganale, e dal contiguo ufficio della dogana (anche a Massaua ha attecchito codesto bel trovato dalla sapienza europea), a manca da una vecchia baracca di paglia, abituale ritrovo della gente di mare e da un fabbricato di fresca data, sede di parecchi pubbici uffizi. Quest’ultimo si connette col palazzo del governatore, casone nudo, alto e massiccio, d’un bianco abbagliante, che occupa quasi tutta la fronte della piazza. Attraverso ad un angusto passaggio, praticato nel palazzo stesso, si penetra in un laberinto di chiassuoli luridi, in parte coperti di stuoie sfilacciate, che pendono a brani tra le sconnesse impalcature e lasciano infiltrare i raggi ardenti del sole e chiazzar di luce il suolo polveroso.

Il lettore vuol egli seguirmi? Io gli sarò guida per alcun poco nell’interno della città; lo avverto però che, se non possiede