Pagina:Issel - Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos, Milano, Treves, 1876.djvu/65

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il cimitero. 51

Aspasie e dai loro neri adoratori e proseguiamo la nostra passeggiata.

Attraversata la piazza, ci imbattiamo in una tomba, circondata da un muricciuolo, appiè della quale parecchi musulmani si prostrano e pregano devotamente. L’uomo le cui spoglie giacciono là sotto, era un infelice che avea perduto il ben dell’intelletto, ovvero un impostore che ostentava un finto zelo per la religione, od anche un intollerante energumeno, fanatico seguace del profeta: la pazzia, l’impostura ed il fanatismo, tali sono i principali titoli di santità presso i maomettani.

Dirigiamoci adesso verso la parte orientale dell’isola, senza fermarci lungo l’angusta via, rinserrata tra nude muraglie bianche e siepi di paglia. Usciti all’aperto, ove finisce la città dei vivi, comincia quella degli estinti. Eccoci infatti fra tombe musulmane schierate, secondo il consueto, nella direzione della Mecca; la loro vista richiama alla mia memoria l’idea d’una carovana di pellegrini, d’una carovana in viaggio per l’eternità! I sepolcri, fatti di muratura grossolana o di pietre greggie sovrapposte, sono in gran parte diruti e ridotti ad un cumulo di macerie, fra le quali spuntano gli stinchi degli inquilini. Fra il cimitero e il lido orientale dell’isola, si trova una vasta spianata nella quale sorgono da un lato la nuova fortezza egiziana, dall’altro la casa della missione cattolica. Ivi nel terreno, costituito di madrepore e di conchiglie di fresco emerse dal mare, si vedono pure, a livello del suolo, certe antiche cisterne di forma rettangolare, rivestitite all’interno di polipai cementati con calce, e difese originariamente, alla parte loro superiore, da una vòlta, fatta cogli stessi materiali, che ora è in quasi tutte minata.

La fortezza, situata in riva al mare, all’imboccatura del porto, è un gran quadrilatero irregolare, di cui tre lati sono muraglioni bassi, armati sulla fronte nord e nord-est di poche artiglierie; il quarto è formato dalla caserma, edifizio d’un solo piano a dodici finestre, con porta alla moresca ed alto terrazzo soprammesso alla porta. Ad uno degli angoli del recinto sorge anche un massiccio torrione munito di uno o due pezzi. Chi ha concepito e diretto i lavori di siffatta ròcca non era al certo un discepolo di Vauban; ma comunque sia inutile riparo di fronte alla potenza delle armi europee, riuscirebbe di efficace difesa contro le orde abissine.