Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/571

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note per il morino 563


cerchi maggiori fanno le conversioni in più tempo; e però il voler che la sfera altissima sia senza proporzione più veloce, pare sproposito.

A fac. 2 [pag. 549, lin. 15-18], considera, Sier .... quanto tu sei al disotto: imperò che ne Aristotile nè Tolomeo hanno pur pensato, non che atterrato, alcuno de gli argomenti con i quali i Copernicani  1 tengono la mobilità della Terra; ma ben questi hanno mostrata la vanità delle ragioni d’Aristotile e di Tolomeo1 .

fac. 982 [pag. 559, lin. 11-14]. promette ragioni nuove e necessarie per la immobilità della Terra.

Fac. 4 [pag. 550, lin. 23-31]. Tu assomigli a gli eretici i Copernicani, perchè sono tra lor divisi etc. Ma, Sier vis de ..., tanto son tra lor divisi i Tolemaici; poi che, non si potendo sostener il sistema di Tolomeo, alcuni fanno la Terra mobile nel centro, altri immobile, ma mobile il circa di essa con tutta la schiera de i pianeti, e già altri ammettono e intorno al : e questi son tutti Tolemaici. Perchè di’ tu dunque, i Copernicisti esser tra lor divisi più che i Tolemaici? non ti accorgi tu che tu stesso già confessi  2, il sistema di Tolomeo non poter sussistere?

fac. 122 [pag. 561, lin. 7-12]. l’Agricola resta convinto di bugia, e l’Autore di credulità puerile, perchè i ferramenti dovevano esser rapiti immediatamente che furon posati, anzi gli operarii dovevano sentir l’attrazzione mentre gli avevano ancora in mano, senza aspettare al giorno seguente.

124 [pag. 561, lin. 13-16], Il medesimo Agricola si manifesta ciarlone a fac. 124.

  1. di’ tu dū, i Coper.ti
  2. comfessi
  1. Al medesimo passo al quale si riferisce questa Nota, è pur relativa la seguente postilla, che si legge, scritta di mano di Galileo, sul margine inferiore della pag. 2 nell’esemplare dell’opera del Morin che, appartenne allo stesso Galileo:
    sed quomodo, mi vir, repudiata, si nullum prorsus ex argumentis quo [sic] ipsa confirmatur, nedum resolutum, sed neque auditum ab Aristotele vel Ptolomaeo fuit unquam?
  2. Così «fac. 98» si legge nell’autografo galileiano; ma la Nota si riferisce alla pag. 68 del Famosi et antiqui Problematis ecc., la quale nell’esemplare che appartenne a Galileo ha, per errore tipografico, il numero 98. A questa pagina un segno marginale, di mano di Galileo, indica il passo sul quale egli fermò la sua attenzione con la postilla; invece alla pagina che correttamente porta il numero 98 nessun passo è segnato.