Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1060

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bocca, che io ve ne ho scritto se volete che le vostre parole siano seme «che fruttin vita al fratellin che vi ode». Desidero, che al Cte Alborghetti protestiate la mia riconoscenza per la puntualità con cui vi ha ricapitati i due precedenti miei pieghi. Questa lettera vi giungerà per cura del Sig.r Olmi. Ieri sera tornai da Mons.r Invernizzi e gli lessi tutto il paragrafo della vostra lettera. Fu sensibile alle obbligantissime intenzioni del Sig.r Stella, ma vi volle tutta la mia insistenza onde persuaderlo di consegnare le sue varianti, e l’opera di Cicerone postillata, senza che prima un’Incaricato [sic] del S.r Stella giudichi della loro entità, per averne il Cicerone dell’Ernesti. Sicché [sic] il Sig.r Olmi potrà ritirare da lui quelle carte, e quei libri, e fargli avere PErnesti etc. Supponendo che il Sig.r Olmi si chiami Paolo e sia perciò quello appunto che ha la commissione di tal permuta, io nel rimettergli la presente gliene do un cenno. Quando mi scrivete a Recanati, ditemi chi è il letterato, che assume costì la nuova stampa di Cicerone. Forse Mabil il traduttore delle sue Lettere, e di Livio?2 State sano, e conservatemi il vostro affetto. Vi saluto cordialm.1' in nome di mia moglie e dei miei Figli, e con leale attaccam.0 mi ripeto V ° Aff ° Zio Carlo Antici

727. Di Carlo Leopardi.
Recanati, 30 Agosto 1825.

Caro Segretario, Sembra che la Fortuna ti guardi ora con buona grazia. Possa la volubile fissarsi solo per qualche altro momento; e, quando ti avrà accordato quel pochissimo che tu chiedi, sèguiti pure a profondere i suoi tesori sugli sciocchi e i birbanti. Ella soddisfarà nello stesso tempo alle ragioni di più persone; perchè non occorre il ripeterti, Buccio nostro, che tutti riguardiamo come accaduto a noi, quanto ti accade. La prima parola che dissi al sentire le tue notizie, fu: «ci ho gusto per questi...». Difatti mi sembra che, anche dal lato dell’opinione, ti renderà la vita molto più comoda l’avere un titolo e delle distinzioni onorifiche. Quanto a queste ultime, per chi apprezza