Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/413

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di tempo, ed io son fatto proprio un Isocrate, in questo però solamente, ch’io scrivo due righe in una giornata faticandoci di continuo. Paolina vi saluta caramente. Addio carissimo. Avvi- satemi se sono arrivate costì le lettere e i versi che v’ho detto. Addio: finalmente bisogna ch’io vi lasci, ma v’abbraccio tene- rissimamente come uomo incomparabile e unico. Non son degno che m’amiate, ma l’amore non è governato dalla ragione. Per tanto amatemi, già che avete incominciato. Addio. Addio.

206. Di Pietro Brighenti.
Bologna 26. Marzo 1819.

Illmo e chiariss.0 Signore. Ho avuto con L’ultimo Corriere il veneratiss.0 di Lei foglio 15. corr. ma non mai emmi arrivato il precedente, che dice avermi indi- rizzato. Spiacemi che sia andato smarrito, e molto più se io avessi per- duto l’incontro di servire a qualche suo comando. Quando all’Importo dell’Eusebio del Sig.r Ab. Maj, se Ella non avesse altro mezzo, potrà se le piace, far versare gli S. 5.35. al Sig.r Giovanni Cisterni di Ancona, il quale ne riconosca il Sig.' Avv.'1’ Luigi Baldini di Forlì. L’amico Giordani che la riverisce, mi ha ricercate notizie di Lei, e mi parla molto del dispiacere di essere privo de’ suoi caratteri.1 Mi tenga, o Signore, nella preziosa di Lei grazia, e mi creda sem- pre con tutto l’ossequio suo devmo obblmo Servitore avv. Pietro Brighenti

207. Di Carlo Antici.
Roma 27 Marzo 1819.

Nipote Cariss." Ho riveduti con sommo piacere i vostri graditi caratteri nella lett.a dei 19.1 Con sincerissima soddisfazione vi scorgo l’applauso che han