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A Giovan Battista Sonzogno. |
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Recanati 27 Novembre 1820. |
Io mi ricordo che due anni fa V. S. si compiacque di raggua-
gliarmi che prendeva a stampare la Collana degli Storici greci,
e domandarmi s’io mi trovava nessuna cosa che facesse all’oc-
correnza. Dovetti rispondere quel che era vero, ch’io non mi
trovava nulla. Adesso ch’Ella ha già messo mano alla sua bella
intrapresa, vorrei darle un segno della mia buona volontà verso
Lei, traducendo a posta i sette libri di Senofonte Della Salita
di Ciro, e premettendoci forse alcune sobrie considerazioni.1
Io desidero in primo luogo intendere da V. S. se questo volga-
rizzamento conviene al suo bisogno, vale a dire se intorno alla
traduzione della detta opera, Ella ha già provveduto o no. In
secondo luogo desidero che V. S. mi possa dare tanto spazio di
tempo che basti al lavoro, il quale io non comincio finattanto
ch’Ella non m’abbia favorito della risposta. Dico uno spazio
mediocre ma competente. In ogni modo avrò caro che V. S. sia
contenta del buon animo, e che mi tenga per suo
Devmo Obblmo Sre Giacomo Leopardi |
361. |
Di Pietro Brigi-ienti. |
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Mio Signore, ed Amico Carino
È lungo tempo che io non vi ho scritto. Ma io sto disperatamente
Lottando con La perversa fortuna, e non so per vero, quale scampo
mi rimanga a superarla. Basta: quando ogni mio sforzo si sarà reso inu-
tile, e inefficace, farò ancor’io quello che mi si aspetta.
Ebbi la cara vra del 30. ott.e e gli unitivi S. 2.83. de’ quali vi ringra-
zio. I nostri conti rimangono saldati; che ciò vi serva di debito riscontro.