Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/769

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mancava delle tue nuove. Lo rivedrò ben presto e gliene darò. Da lui ho ricevuto moltissime cortesie, ed intendo che suol dire molto bene di me. Vedrò certo e visiterò da tua parte l’ab. Canova. Il cav. di cui tu mi parli1 deve avere qui molti nemici. Lo danno per un uomo finto, interessato, e per ispia del governo, e d’un tale ambasciatore. Io non so nulla. Che ti dirò di Canova? Vedi ch’io son pure sfortunato, come soglio, poiché quando aveva pure ottenuto, dopo tanti anni e tanta disperazione, d’uscire dal mio povero nido e veder Roma, il gran Canova, al quale principalmente era volto il mio desiderio, col quale sperava di conversare intimamente e di stringere vera e durevole amicizia col mezzo tuo, appena un mese avanti il mio arrivo in questa città piena di lui, se n’è morto. E la morte ha preso anche pia- cere d’uccidermi, quasi sul punto della mia mossa, alcune altre persone ch’erano qui, e che rivedendomi fuor d’ogni speranza loro e mia, si sarebbero rallegrate assai per l’affetto che mi por- tavano, ed io mi sarei confortato di vederle e di star con loro.2 La letteratura romana, come tu sai benissimo, è così misera, vile, stolta, nulla, ch’io mi pento d’averla veduta e vederla, per- chè questi miserabili letterati mi disgustano della letteratura, e il disprezzo e la compassione che ho per loro, ridonda nell’a- nimo mio a danno del gran concetto e del grande amore ch’io aveva alle lettere. Ilo recato qua certe piccole coserelle lunga- mente lavorate, che, non senza difficoltà ed ostacoli, pur mi riescirebbe di stampare in questa città;3 ma son molto sospeso perchè tutto quello che si pubblica qui se non sono assolute vanità e follie, mi pare che sia gittato e perduto. Lasciando per lo più da parte i romani e gl’italiani, converso cogli stranieri, de’ quali abbiamo ora alcuni di molto merito e fama. Ch’io trovi uno sta- bilimento o in Roma (dove mi sarebbe difficile di passare i mesi caldi) o nello Stato, mi pare molto inverosimile. Ma nondimeno questo sarebbe il mio desiderio. Una piccolissima rendita mi basterebbe. Non mi curo della ricchezza, ma solamente della libertà, che non si può possedere da chi non ha niente di suo da vivere. Nè anche mi curo delle Capitali. Una città mediocre mi contenterebbe. Ma questo poco ch’io desidero, non ho quasi