Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/789

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petentemente disposto l’animo ad accettare quello che piaccia alla fortuna, e a sopportare modestamente il tedio di questa vita; la quale ora ch’io mi trovo in una gran capitale non so dove non sia misera e fastidiosa. Il zio Antici ti saluta, e spera che ti debba esser giunta la sua traduzione. Io parlo spesso e tene- ramente di te coi pochi che soglio vedere, con monsign. Mai, col buon vecchio di Cancellieri, con alcuni amici miei giovani, desiderosi della letteratura, i quali ho trovato che già ti legge- vano, ti stimavano sommamente e ti amavano. L’ab. Rezzi tuo cittadino, ex gesuita, bibliotecario della Barberina, mi pregò pochi giorni addietro di salutarti singolarmente a nome suo. Sono stato da Canova e ti ringrazio di questa conoscenza che m’hai procurata. Mi pare uomo degnissimo d’essere amato, capacis- simo d’amare, e d’intendere i segreti dell’amore e della natura umana. Con lui non s’è quasi parlato se non di te. Mai ricevette la lettera che gli scrivesti ai 16 del passato, e per quello che mi disse dovrebbe averti risposto. Ma Canova non ha lettera tua se non di quaranta o cinquanta giorni addietro. Mi ha fatto molte profferte gentilissime per amor tuo. Non mancherò di stringermi seco il più ch’io possa, e veramente desidero di potere assai. L’altre amicizie che ho fatte qui (poiché me ne domandi) sono il cav. Marini, uomo dotto, come tu sai, e buono; e parecchi forestieri, come il prof. Tiersch di Monaco, Grecista celebre; il dottor Krarup Danese; il Ministro de’ Paesi Bassi letterato e gentile; e il Ministro di Prussia,1 il quale spontaneamente mi ha preso a favorire in modo che da un padre non avrei potuto sperare altrettanto. Ha parlato efficacemente per me al segre- tario di Stato,2 e spera di riuscire, dicendo che ha molta ami- cizia con lui, e che stando sul partire (che partirà fra quindici giorni) confida che non gli sarà negata una grazia ch’esso doman- derà come l’ultima e colla maggiore istanza che gli sarà possi- bile. Oggi o domani debbo portargli una supplica pel Cardinale, dove chiederò una carica che mi dia tanto da poter vivere medio- cremente e quietamente, che è tutto quello che io desidero. Otte- nendo questo, porrò da parte il pensiero intorno al quale ti chiesi consiglio nell’ultima mia; perchè veramente non so come potrei