Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/798

Da Wikisource.

sta a darvi nre buone notizie, con li saluti cordiali di tutti, e con gli affettuosiss.1 abbracci, e moltiplici benedizioni del vro Affmo Padre.

534. A Monaldo Leopardi.
Roma 15 Marzo 1823

Carissimo Sig. Padre Ricevetti coll’ultimo ordinario la sua graziosissima dei 10, e col penultimo, cioè ai 9 di questo, aveva riscossa l’altra dei 28 Febbraio, benché giunta qui fino dai 2 del corrente. Nello stesso ordinario mi fu resa una lettera di Lombardia, giunta qui a’ 27 di Febbraio. Dico questo per toglierla da qualunque sospetto relativo a rivista di lettere o altro, giacché queste let- tere, benché ritardate per negligenza dell’Uffizio, erano però intatte. Il zio Carlo ed io siamo restati sorpresi del suo pen- siero e desiderio circa la collocazione del nuovo teatro, giacché il zio Carlo aveva concepito questo medesimo progetto, e ce l’aveva esposto più volte, e desiderava ancor egli che fosse posto in opera: onde io da principio pensai ch’Ella ed egli si fossero communicato scambievolmente questo disegno. Ma il zio m’as- sicura di no, e compiacendosi di questa non proccurata confor- mità d’idee, vuole che io ne la ragguagli. Avrà già saputa la desti- nazione improvvisa dell’Avv. Fusconi al posto di promotor della Fede; posto che l’Avvocato, per quanto si dice, non ha voluto accettare. Al pranzo del quale Ella mi domanda, dato da Mon- sig. Mai,1 fummo il Dott. de Matthfis che gode qui molta opi- nione in letteratura (ossia in Antiquaria), Monsig. Marini nepote del famoso Gaetano Marini e suo successore nell’impiego di Archivista vaticano, l’Ab. Palcani ex gesuita, un ecclesiastico che non conoscevamo, ed io. Cadde il discorso sopra i celebri funerali di Canova fatti qui pochi giorni avanti, e sull’Orazion funebre recitata dall’Ab. Missirini, la quale non valeva nulla, ma il Carnevale e l’Orazione del Missirini erano i discorsi della