Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/187

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dovrebb’essere a momenti; e se sarò in tempo, darò subito notizia costì del suo passaggio. Scrivendogli, raccomanderò di nuovo l’affare con tutto il calor possibile. Se tu, o se Babbo vuol vederlo, egli lo avrà certamente caro: passerà con legno di posta: ma il giorno preciso non sarà facile ch’io possa indicarlo, nè egli stesso lo saprà forse: bisognerebbe farsi avvisare da qualcuno della posta. - Io sto bene: qui abbiamo giornate di primavera, io vo in conversazione la sera, e qualche volta passeggio senza ferraiuolo.

1189. A Francesco Puccinotti.
Pisa 9 Dicembre 1827

Mio caro Puccinotti. Appunto coll’ordinario antecedente a quello che mi recò da Recanati la tua de’ 27 Novembre, io ti aveva finalmente scritto, rompendo quel così lungo silenzio dei mesi passati. Mi resta ora a rispondere alla domanda che tu mi fai per parte di cotesto Sig. Mancini. Come ho dovuto dunque dire ad altri che mi hanno fatto richieste simili, così dico ora a te, che in verità e in coscienza io non ho a mia disposizione cosa alcuna d’inedito da poter dare. Il volgarizzamento di Fron- tone l’avrei dato volentieri allora, quando lo composi, cioè dieci anni fa: ora non lo darei certamente, perchè da gran tempo non lo conto più tra le mie cose stampabili. Per soddisfare al desi- derio del Sig. Mancini, se egli persiste in volere stampare qual- che cosa mia, non veggo se non due modi. Il primo è questo. Lo Stella a Milano ha presso di se, già approvati dalla Censura e pronti per la stampa, due miei mss.' cioè: 1. Volgarizzamento del Manuale di Epitteto, 2. Volgarizzamento delle Operette mo- rali d’Isocrate. Questi mss.1 sono da me ceduti a lui: ma egli, occupato ora in un gran numero d’imprese, non ha potuto fin qui pubblicarli. Se il Sig. Mancini li credesse di sua convenienza, dovrebbe scrivere allo Stella, chiederglieli, e convenir con lui,